Sconti di prodotti e servizi sui social della farmacia: non puoi altro che perderci su…
Molte farmacie pubblicano sui social il prezzo più basso di prodotti e servizi venduti. Ecco, a mio avviso, cosa c’è che non va…

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Non entro nel merito delle politiche e delle scelte di pricing della tua farmacia – ci mancherebbe altro – ma, per quanto attiene il mondo della comunicazione, ci sono diverse considerazioni da fare sulle modalità attraverso cui molti titolari informano, sui social, degli sconti e delle promozioni nelle loro attività relativi ai prodotti venduti e, ultimamente, dei servizi erogati.
In gran parte dei casi i titolari condividono periodicamente sui social alcuni post per informare i pazienti-clienti “followers” della maggiore competitività della loro farmacia. I titolari, loro malgrado, invogliano, educano, i pazienti-clienti a voler ottenere – e in alcuni casi pretendere – il prezzo più basso per quel determinato prodotto o servizio, o ancor peggio, per qualsiasi tipo di prodotto o servizio.
È una questione di posizionamento, innanzitutto
Ebbene, divulgando sui social sconti e promozioni della farmacia, il titolare posiziona la farmacia come best price, ma poi non potrà portare avanti con coerenza – o, se lo farà, non senza sacrifici – differenti paradigmi di posizionamento. Ad esempio, una farmacia che incentri quasi esclusivamente la propria attività informativa su sconti e promozioni, difficilmente troverà spazio nel mondo dell’autorevolezza in ambito salutistico, avendo dato da sempre un’immagine più vicina a un luogo di mercato, di commercio, di consumo, piuttosto che un luogo dove si parla di salute e dove si risolvono problemi in tal senso.
Provando a mettermi nei panni del cliente – e spero che il titolare possa fare questo esperimento per vedersi dall’esterno –, venendo informato dalla mia farmacia di fiducia della presenza di un prezzo di un determinato prodotto o servizio, aprendo gli occhi che possa esistere un prezzo più basso, a questo punto – in qualità di cliente che vuole risparmiare – cercherò sul web quel determinato prodotto o servizio e quasi sicuramente lo troverò al prezzo ancora più basso di quello proposto dalla mia (ex) farmacia di fiducia. Probabilmente mi rivolgerò – nei panni di cliente – proprio ai colossi del web che vendono online e mi consegnano a casa – nel caso di un prodotto – in 24 ore.
Il paziente-cliente alla ricerca del “prezzo più basso”
Nulla di male in tutto ciò, ci mancherebbe, guai dal criticare queste dinamiche, ma è per dirti che se tu titolare apri gli occhi ai tuoi pazienti-clienti sui prezzi più bassi, e lo fai in maniera così sciatta e scellerata sulla piazza dei social, allora si metterà in moto quel meccanismo, quel paradigma, da parte del paziente-cliente, della ricerca al prezzo più basso.
Il tuo paziente-cliente penserà: «Caspita, effettivamente posso trovare quel prodotto (o servizio) a un prezzo ancora più basso. Mi metto subito alla ricerca e lo farò 1) o nelle farmacie del mio territorio di riferimento, o 2) lo comprerò online, così risparmierò 1, 5, 10, 20 euro».
L’uso errato della “potenza informativa” dei social
Sull’informare i propri pazienti-clienti usando paradigmi legati al prezzo più basso c’è poi un altro aspetto di non poco conto: tu titolare stai usando la “potenza informativa” dei social – se proprio la vogliamo considerala tale, mettendo da parte per un attimo, in questa riflessione, punti deboli dei social – per parlare di prodotti e prezzi ma non delle caratteristiche peculiari della tua farmacia, della qualità del servizio, di temi di interesse per la salute, di informazioni utili o pratiche, e così via.
Cara o caro titolare che leggi queste mie righe, in altre parole, stai vanificando la tua capacità informativa perdendo tempo su temi di scarso valore per il tuo target di riferimento.
Le altre questioni non meno rilevanti…
- Altra questione, a mio avviso meno rilevante ma allo stesso tempo centrale, informando i tuoi followers del prezzo più basso stai dando visibilità a un brand che non è quello della tua farmacia: non c’è nulla di male, ma la persona che ti segue interiorizzerà quel determinato brand e non quello della tua farmacia.
- Divulgando online i tuoi prezzi “più bassi” sulle pagine social della tua attività, stai informando “in tempo reale” anche i tuoi competitor, sia delle linee e dei marchi trattati, ma anche delle tue politiche di prezzo stracciato. E alla velocità della luce il tuo competitor si adeguerà.
- C’è la questione poi del ridotto margine su quel determinato prodotto o linea che vendi a prezzo stracciato, ma lascio queste considerazioni ai consulenti finanziari e ai commercialisti che spero possano aprirti gli occhi sulla necessità di non voler o dover lavorare in perdita, ma conseguendo un utile di azienda adeguato.
Se è in perdita… meglio evitare…
Esaminando i punti sopra, posso concludere che – mettendo sui social i prezzi più bassi – non stai creando valore e, a mio avviso, puoi addirittura perderci sopra: di immagine, di brand, di posizionamento, ed economicamente.
Fare la battaglia dei prezzi e, ancor peggio, metterli online sui social, è a mio avviso controproducente se la tua farmacia vuole posizionarsi come farmacia dall’elevata professionalità sul tuo bacino di utenza.
Certo, obietterai questo mio punto di vista e queste mie considerazioni osservando che “tutte le farmacie in zona fanno gli sconti” e diversamente facendo “perderesti clienti preziosi”.
Sono d’accordo con te, ma siamo sicuri che il prezzo sia l’unica via per acquisire clienti e non per perderli?
Se ritieni che il prezzo sia l’unica modalità per mantenere i clienti, allora preferisci la strada più breve… e, ricordando le parole di Umberto Eco, la via più corta per risolvere un problema non è sempre la migliore.
Detto quanto sopra, se vuoi approfondire a voce questi temi, o capire quale soluzione esiste al tuo specifico problema, inviami una email o fissiamo una call.
Un caro saluto,
A presto,
Alfonso